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Magic Trackpad porta “i gesti” nei desktop

È come il trackpad dei MacBook Pro, solo più grande – con l’80% di superficie in più – e utilizzabile con i sistemi desktop. Parliamo della Magic Trackpad, un dispositivo che viene venduto in una scatola compatta, ben adatta a contenerlo. Lo abbiamo provato con un iMac da 27”. Il design è pulito e raffinato, in pieno stile Mela morsicata. Si abbina perfettamente sia dal punto di vista estetico sia funzionale con la Apple Wireless Keyboard in dotazione con l’iMac: hanno anche la stessa altezza e inclinazione, in modo che la mano possa scivolare da un dispositivo all’altro senza scalini o intoppi. Anche il vano cilindrico per le pile e il tasto di accensione sulla destra sono molto simili. Le due batterie AA necessarie per il funzionamento sono incluse nella dotazione. Apple ha inserito in catalogo anche l’Apple Battery Charger, un caricabatterie progettato per essere veloce nella ricarica ed efficiente nei momenti di stand-by, che arriva corredato di 6 batterie NiMH che possono teoricamente essere usate per tastiera, mouse e trackpad (o due di essi, conservando due pile di scorta per la rotazione in fase di ricarica).

Magic Trackpad richiede Mac OS X 10.6.4 e un apposito aggiornamento software disponibile all’indirizzo http://support.apple.com/it_IT/downloads.
Ovviamente Magic Trackpad è wireless: comunica con il Mac via Bluetooth. Una volta installato il software per Magic Trackpad e riavviato il Mac, abbiamo acceso il dispositivo. Nel menu Bluetooth dell’iMac appare la voce Trackpad, dalla quale possiamo selezionare il comando Apri preferenze Trackpad. Qui, per prima cosa il software rileva e configura il Magic Trackpad. Dobbiamo dire che la cosa ha richiesto un po’ di tempo e più di un tentativo, tra spegnimenti e riaccensioni del dispositivo. In ogni caso, alla fine il Magic Trackpad è stato riconosciuto ed è apparsa la finestra di configurazione.

Nella finestra di configurazione (Preferenze di Sistema > Trackpad) possiamo personalizzare il comportamento con il clic e con i gesti a due o più dita. Esattamente come il trackpad dei portatili, Magic Trackpad supporta gesti multi-touch fino a quattro dita, oltre al clic, clic secondario e clic con il tocco.

Abbiamo quindi iniziato a esplorare con i gesti a più dita l’ampio desktop dell’iMac 27”. L’esperienza di utilizzo del Magic Trackpad dipende molto dalle preferenze personali. C’è chi, per esempio, porta sempre con sé un mouse nella borsa per evitare l’uso del trackpad anche nei portatili, e sarebbe giustamente (dal suo punto di vista) scettico nei confronti del Magic Trackpad, anche se c’è da dire che lo spazio in più a disposizione rende alcuni movimenti più agevoli.

Altri non riescono più a fare a meno dei gesti, ad esempio per sfogliare pagine Web o album di foto avanti e indietro, ingrandire e ridurre, ruotare, passare da un’applicazione all’altra e così via. All’inizio possono disorientare i tanti gesti disponibili (comunque attivabili e disattivabili a piacere), ma se si prende dimestichezza con essi, tante operazioni ricorrenti con il Mac diventano molto più naturali.
Abbiamo addirittura l’impressione che il Magic Trackpad non debba necessariamente sostituire il mouse, anzi, potrebbe benissimo affiancarsi a mouse e tastiera per offrire un’opportunità in più di manovra, invece che costringere a una scelta esclusiva. Certo, costa pur sempre 69 euro: la cifra però ci sembra proporzionata alle funzionalità e alla qualità costruttiva. Magic Trackpad è infatti anche un oggetto dalla pregevole fattura, con la sua superficie in vetro piacevole al tatto.

Un altro pregio: chi passa spesso dal portatile al fisso, ed è abituato a usare molto il trackpad del portatile, può ora continuare a usare anche sul Mac desktop i gesti cui è abituato. Il Magic Trackpad non è quindi una scelta obbligata né va necessariamente a sostituire il mouse: è una scelta in più, da sfruttare o meno a seconda delle proprie preferenze personali; un dispositivo che va magari ad aggiungersi a tastiera e mouse e che consente di utilizzare anche sui desktop i gesti cui ci stiamo abituando nell’uso quotidiano dei portatili ma anche, in misura e modalità diverse, di iPhone e iPad. Oppure, per chi già è abituato o trova comodo manovrare sulla superficie del trackpad, potrebbe essere il dispositivo che manda definitivamente in pensione, dopo decenni di infaticabile attività sulle scrivania, il mouse.

I gesti si stanno affiancando (se non ancora sostituendo) al tradizionale paradigma “punta e clicca” anche nell’interazione con i computer, e il Magic Trackpad è il primo gradino di questa ulteriore evoluzione.

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