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Word e i testi lunghi

Dato per scontato che un’applicazione come Word lavora allo stesso modo con qualsiasi tipo di documento, è con i testi medio-lunghi (quindi qualche migliaio di battute: questo articolo, ad esempio, ne ha circa 15.000) che il software mostra da una parte i muscoli, dall’altra versatilità e completezza delle funzioni. Oltre a gestire documenti multilingua (dal menu Strumenti > Lingua, la scelta di una lingua diversa da quella di default stabilita dallo stile è riferita al solo testo selezionato), il programma di videoscrittura permette anche di inserire e gestire elementi dinamici avanzati, come sommari, bibliografie e copertine per temi, tesi e relazioni: queste opzioni, presenti negli Elementi del documento (primo pannello della Barra multifunzione) si modificano contestualmente al contenuto del documento stesso. Ad esempio, una volta inserito l’elemento Sommario, questo si costruisce da solo facendo riferimento agli stili di testo (Titolo1, Titolo2 ecc.) con tanto di riferimento pagina e con la possibilità di essere aggiornato in ogni sua parte in automatico agendo sull’apposita voce del menu che appare una volta spostato il puntatore sopra l’elemento.

Stesso discorso per le Bibliografie, che da una parte sono raccolte e gestite dal pannello Citazioni della Casella degli strumenti (e inserite nel punto dov’è il cursore, , dall’altra, tramite uno degli elementi Bibliografie, possono venire raccolte come voce alla fine, dinamicamente e senza nessuna difficoltà, per essere poi inserite a loro volta nel Sommario con un semplice aggiornamento finale.

E per chi non scrive testi lunghi? Word offre un nuovo tipo di Layout di pubblicazione, pensato proprio per chi utilizza il programma e crea piccole composizioni grafiche come volantini, brochure, cataloghi, menu o simili: i layout di Word sono in pratica versioni diverse dello stesso documento, ognuna con caratteristiche e potenzialità differenti, che l’utente può attivare in base alla funzione richiesta agendo su uno dei pulsanti in basso a sinistra oppure dal menu Visualizza.



Una volta entrati nel Layout di pubblicazione, la gestione del testo è molto più libera e anche il posizionamento degli oggetti è più facile: questi sono collocabili a piacere  e conservano la trasparenza (se questa è presente nel file, come nel caso di immagini PNG, PSD o TIFF, oppure in modo più scarno nell’ormai vetusto GIF). Anche il testo, tra l’altro, non è legato al formato pagina ma “vive” all’interno di gabbie definite (come succede in applicativi professionali come InDesign o XPress): qualora il testo ecceda la dimensione della gabbia, Word mostra una casella (in basso nella gabbia) con una lettera “A” seguita da tre puntini, a indicare che il testo continua; appena a destra si trova un quadratino bianco, cliccando sul quale viene creata una nuova gabbia al cui interno rifluisce il testo in eccedenza.

L’operazione può essere ripetuta su varie gabbie, le quali mostreranno al passaggio del mouse il numero di successione definito.

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