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Vivaldi, il nuovo browser per chi è fuori dagli schemi

Forse è difficile arrivare a dire che si sentiva in generale la mancanza di un browser alternativo ai soliti noti (per noi col Mac è di fatto un binomio tra Safari e Chrome) ma è certo che l’offerta non si può dire ampia e che di differenze veramente sostanziali tra browser non ce ne sono più. A ogni versione qualcuno aggiunge – o molto più spesso toglie, in nome di una presunta semplicità – qualcosa e l’utente medio quasi non se ne accorge. Anche perché il browser è trasparente: è uno strumento fondamentale ma quasi sembra di non averlo.

In tutto questo l’arrivo di Vivaldi, un browser nuovo e di concezione diversa dagli altri, è comunque un fatto positivo. Dà un’alternativa a chi vuole un browser che non detti il modo in cui si usa il web ma si adatti a come vuole usarlo l’utente. Il rovescio della medaglia è che Vivaldi può apparire complesso, perché ci mette davanti possibilità di scelta che altre software house non giudicano più opportuno darci. Vivaldi, che vi descriviamo nella sua versione 1.1, è un erede diretto di Opera – il suo creatore è l’ex fondatore e CEO della software house – e come Opera è un prodotto che non punta a fare grandi numeri ma a conquistare e mantenere una sua fetta di utenti affezionati.

Il primo impatto con Vivaldi

Al primo avvio Vivaldi non sembra granché innovativo. È giusto più colorato degli altri browser perché diversi elementi della sua interfaccia assumono i colori del sito sottostante, ma l’impostazione appare simile a quella di Chrome, di cui peraltro condivide il motore di rendering delle pagine web. Ma già la fase di prima configurazione ci fa capire che il suo punto forte è la possibilità di configurazione. Vogliamo la barra degli indirizzi in basso e la sequenza dei pannelli (o schede, per Vivaldi) di lato? Si può fare. Vogliamo che le schede non cambino colore in base al sito caricato? Bene. Vogliamo eliminare del tutto gli elementi d’interfaccia e vedere solo le pagine web. Okay. E molto altro.

Il look "standard" di Vivaldi con il Quick Launcher attivo
Il look “standard” di Vivaldi con il Quick Launcher attivo

Per vedere cos’è questo molto altro bisogna visitare le preferenze di Vivaldi e dare un occhio alle tantissime opzioni disponibili. Ci sono ben 15 sottosezioni in cui personalizzare davvero di tutto, comprese le scorciatoie da tastiera per attivare molti comandi di navigazione. E altre opzioni sono collegate ai piccoli menu a schermo, con possibilità anche esoteriche come usare nella visualizzazione della pagina un font monospaziato o solo tonalità di grigio.

Non sono opzioni indispensabili, penserà qualcuno, ed è vero. Ma trasformano uno strumento onnipresente nel “nostro” browser, grazie anche al fatto che Vivaldi dispone di altre funzioni che i browser tradizionali non hanno.

Il dinamismo delle schede

Con i pannelli di Safari o Chrome ci possiamo fare poco, giusto ancorarli per averli sempre a portata di mano. Questo si fa anche con le schede di Vivaldi, che in più possono ad esempio essere sovrapposte. Trascinandone una su un’altra si crea uno stack di schede che si può gestire come se fosse un’unica scheda, ma passando con il puntatore del mouse sullo stack vedremo un’anteprima delle schede che contiene per passare eventualmente a quella che ci interessa. Inoltre Vivaldi prevede la visualizzazione contemporanea a griglia di tutte le schede di uno stack, anche se più schede ci sono più saranno piccole sullo schermo. Il concetto dello stack è molto utile per chi tiene spesso aperte molte pagine che si possono dividere per gruppi logici.

La visualizzazione a griglia di tre schede che fanno parte dello stesso stack
La visualizzazione a griglia di tre schede che fanno parte dello stesso stack

Una funzione utile è la possibilità di “ibernare” schede specifiche o tutte quelle in secondo piano. Le schede ibernate non si ricaricano automaticamente per azione di chissà quale script, non eseguono contenuti attivi… non fanno nulla sino a quando non le rimettiamo in evidenza selezionandole. Visto che il web 2.0 è fatto di servizi e applicazioni che non sono proprio leggeri per il browser e quindi la CPU, poter bloccare quelli che non devono per forza essere sempre attivi è un aiuto.

Vivaldi prevede anche il concetto di pannello web. In sintesi è una scheda che occupa una parte minima e sviluppata in verticale della finestra di Vivaldi, in cui il browser può caricare le versioni “mobile” dei siti. Si possono definire quanti pannelli web si vogliono: vengono mantenuti sulla sinistra (o se vogliamo sulla destra) dello schermo e sono comodi per avere sempre a portata di mano la versione “light” di siti come Twitter o Facebook.

Le piccole comodità

Vivaldi brilla anche per tante funzioni che aiutano l’uso del web. Una per tutte: i Comandi rapidi (una brutta traduzione del Quick Launcher). Premiamo Cmd-E ed ecco apparire una finestra alla Spotlight che in base a quello che digitiamo recupera elementi dalle schede o finestre aperte ma anche dalla lista dei comandi del browser. Tutto per fare prima.

L'utilità dei pannelli web: Applicando.com e l'account Twitter fianco a fianco
L’utilità dei pannelli web: Applicando.com e l’account Twitter fianco a fianco

E si va oltre. Abbiamo a portata di mouse la possibilità di non caricare le immagini di una pagina per fare prima, la visualizzazione in tempo reale delle chiamate che fa una pagina e della quantità di dati che scarica, una sidebar per comporre annotazioni che si associano alla pagina visualizzata, una barra che volendo ha l’URL visualizzata completamente… Dettagli, a volte, ma di nuovo dettagli che fa comodo avere a disposizione.

Anche Vivaldi ha i suoi difetti, certo. Essendo poi una versione quasi di debutto questo è inevitabile. Il principale è un supporto limitato alle estensioni e ai plugin. È in teoria compatibile con quelli di Chrome ma in diversi casi la convivenza è risultata difficile se non impossibile.

Vivaldi può essere scaricato gratuitamente cliccando qui.

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