Regalo di Natale

I soldi per finanziarsi si trovano presso i propri simili.

È di questa settimana la notizia che il gruppo Marcegaglia ha ottenuto da un pool di quattro banche italiane un prestito decennale di 625 milioni di euro per finanziare lo sviluppo delle attivita in Italia e all’estero. Servirà anche a sostituire un precedente finanziamento a medio termine.

Il prestito è stato erogato da Gruppo Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Nazionale del Lavoro. Buon per il gruppo mantovano.

Qualche giorno prima, il membro del consiglio della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, a un convegno Cesifin a Firenze, ha detto che l’offerta di credito alle Pmi anche in Italia può subire effetti negativi dal processo di concentrazione bancario.
 
Lo ha detto partendo dai dati rilevati negli Usa, dove il credito alle piccole imprese aumenta a seguito della fusione tra banche piccole, ma tende a diminuire se le fusioni coinvolgono istituti di grande dimensione.

Problemi analoghi, secondo l’economista, ci sono an che nel nostro Paese, dove le fusioni e acquisizioni bancarie hanno un effetto avverso sul credito, specie se dopo l’operazione si interrompe il rapporto di clientela.

L’effetto durerebbe per circa per tre anni, per poi essere riassorbito, a testimonianza che le imprese, contando sulla propria fibra, sono in grado di compensare nel tempo i contraccolpi negativi.


Sempre secondo Bini Smaghi, da noi i tassi di interesse sui prestiti bancari si riducono quando si aggregano istituti che detengono piccole quote del mercato locale, mentre le fusioni di grandi banche tendono a produrre il risultato opposto. Insomma, pare che i simili diano più volentieri credito ai propri simili, i grandi foraggiano i grandi.
Forse non è una novità e non è nemmeno detto che sia un male per chi è piccolo non dover dipendere da un grande.
Buon Natale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome