Già il reCAPTCHA v2 aveva cercato di semplificare la vita agli utenti, non costringendoli necessariamente a interpretare astruse stringhe di lettere e cifre, difficilmente leggibili: ora il sistema antispam e di blocco dei bot di Google fa un ulteriore passo in avanti, diventando invisibile.

La nuova versione si chiama infatti Invisible reCAPTCHA ed è talmente trasparente da non richiede, se tutto fila liscio, alcuna interazione da parte dei visitatori del sito che lo implementa. Grazie alle tecnologie di intelligenza artificiale e di machine learning, Invisible reCAPTCHA è in grado di comprendere automaticamente se il clic è generato da un bot o da una persona, per cui l’utente umano non dovrà nemmeno attivare la casella “I’m not a robot” (“Non sono un robot”).

La verifica avviene in background abbinando il reCAPTCHA a un pulsante del sito o mediante chiamate JavaScript. Se l’interazione viene interpretata come umana, la fruizione del sito scorre fluida come su nulla fosse; solo in caso di traffico sospetto il reCAPTCHA mostrerà un captcha da risolvere. Nell’implementazione dello script è poi possibile definire alcuni parametri di comportamento.

Al momento Google offre e supporta le implementazioni di due versioni: reCAPTCHA v2 e Invisible reCAPTCHA; di entrambe, sia della precedente sia della nuova versione, è disponibile la documentazione per implementare il sistema sul proprio sito. Il vecchio reCAPTCHA V1 non è più supportato e il suo utilizzo è deprecato: Google consiglia di passare alle opzioni attuali.   

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1 COMMENTO

  1. 1. reCAPTCHA scrive solamente in inglese in una Nazione che parla l’italiano E QUESTO E’ UN SEGNO DI CATTIVA EDUCAZIONE.
    2. Ma perché mi OBBLIGA a cambiare password impedendomi l’accesso a libero mail?. Saranno pure cavoli miei mantenere o meno la mia password.
    3. ma chi sono questi signori che appaiono all’improvviso?

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