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MacSpeech Dictate International 1.5

MacSpeech Dictate International promette di trasformare in testo elettronico ciò che diciamo e, volendo, oltre a trascrivere le nostre parole ci permette di controllare vocalmente alcune applicazioni, compreso il Finder.
Il buon funzionamento del programma richiede un microfono di qualità, specialmente per quanto riguarda la capacità di selezionare la voce senza raccogliere il rumore ambientale (possono essere utilizzati solo microfoni collegabili al computer tramite porta USB).
Nella confezione troviamo inclusa una cuffia/microfono di Plantronics, il modello Audio 400 DSP, munita di adattatore USB. Il cavo cuffia è lungo quasi tre metri, a prova di qualsiasi disposizione del computer nella nostra postazione di lavoro. Le uniche controindicazioni a tale lunghezza sono i sempre possibili inciampi nel cavo e gli eventuali grovigli da districare, situazioni risolvibili con cuffia e microfono radio. Se non intendiamo usare il microfono in dotazione, dovremo cercare di sceglierne uno tra quelli consigliati dal produttore: tutti rigorosamente con attacco o adattatore USB, con prezzi che vanno da poche decine di euro a oltre trecento. In caso contrario conviene fare delle prove, poiché, con le opportune regolazioni disponibili dall’interno del programma, altri microfoni potrebbero funzionare correttamente anche se non rientrano nella lista.

L’installazione di Dictate è rapida e semplice. Per farlo funzionare occorre abilitare l’accesso a dispositivi d’assistenza dalla finestra di dialogo Accesso Universale delle Preferenze di Sistema. Terminate tutte le formalità il soft­ware è pronto per la creazione del nostro profilo vocale. Questa operazione ci impegna per una decina di minuti durante i quali ci viene chiesto di leggere un testo, che appare in varie videate in successione: niente a che vedere con i tempi biblici che richiedeva il precedente MacSpeech iListen. Tale velocità si spiega anche con il fatto che Dictate (derivato dal corrispondente Dragon diffuso in ambito Pc) è in grado di sfruttare tutta la potenza dei nuovi computer Mac, tanto che può funzionare solo con processori Intel e a partire dal Sys­tem 10.5.6, con almeno 2 GB di RAM; dall’inizio di ottobre è inoltre disponibile la versione 1.5.5 di MacSpeech Dictate, un aggiornamento che, oltre a essere una release di manutenzione per eliminare qualche bug, risolve alcuni problemi nell’utilizzo del software con Mac OS X 10.6.

Il profilo vocale che abbiamo creato consiste in una serie di dati che identificano in maniera univoca il nostro nome, modo di parlare, microfono usato e sue impostazioni e la lingua scelta, poiché disponiamo anche di inglese, francese e tedesco. Addirittura per l’inglese possiamo scegliere tra lo spelling statunitense o quello inglese, oltre che tra più di una decina di accenti. Oltre al profilo per la lingua madre, abbiamo provato con successo a cimentarci nel profilo per la lingua inglese US, con accento American Latin.
Durante il nostro test il programma è riuscito a lavorare perfettamente all’interno di programmi di scrittura e impaginazione, ma anche di disegno e fotoritocco, quando occorreva inserire testo. Creando una cartella senza titolo sulla scrivania siamo stati immediatamente in grado di dettare il nome da attribuirle. Addirittura, siamo riusciti a scrivere i titoli dei brani musicali sulla partitura, aggiungere commenti e dettare il testo di una canzone in Finale 2009.

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