Tutti in fila per Rfid

Si moltiplicano, in concomitanza con l’apertura della manifestazione dedicata alle tecnologie per il mercato retail, le iniziative dei principali vendor It a supporto di Rfid e dei suoi futuri sviluppi

14 gennaio 2004 Malgrado lo scetticismo che fino a non molte
settimane fa circolava intorno a Rfid, che una società come
Idc classificava come tecnologia emergente ma non destinata ad
avere immediato impatto sul mercato, nelle ultime settimane il fronte che si
muove nell’orbita della Radio Frequency Identification si sta allargando a
macchia d’olio.
E non solo per le forti sponsorship di cui abbiamo già avuto
modo di parlare, da parte di Wal-Mart e del Ministero della Difesa
statunitense
, ma anche e soprattutto per l’interesse e l’impegno che
sempre più player stanno dichiarando proprio in questi giorni.

Il
palcoscenico l’ha offerto la National Retail Federation
statunitense, in occasione dell’apertura dell’annuale esposizione fieristica. In
quell’ambito, i più importanti retailer interessati allo sviluppo e
all’implementazione di nuove tecnologie per il tracking degli inventari hanno
trovato schierati al loro fianco i principali player del comparto It.
Nomi
che vanno da Microsoft a Intel, da Ibm a Sun, passando per Verisign e
Sap
, interessati non semplicemente a proporre soluzioni, ma a lavorare
e collaborare  per uno sviluppo congiunto.

Intel,
tanto per fare un esempio, ha annunciato la propria collaborazione con il
consorzio Electronic Product Code Retail User’s Group of Europe,
del quale fanno parte aziende come Carrefour, Metro e Tesco. Il
consorzio sta lavorando attivamente sia su Rfid, sia su
Epc (Electronic Product Code).
La prima tecnologia consente
al distributore di contrassegnare un oggetto (ad esempio un pallet) con
un’etichetta elettronica con tutte le informazioni relative al contenuto
dell’oggetto stesso. La seconda prevede invece l’utilizzo dei chip in
sostituzione dei codici a barre. Le due tecnologie, questa è la cosa
interessante, possono essere utilizzate sia congiuntamente sia separatamente e
in ogni caso nelle aspettative di chi le promuovere dovrebbero consentire la
riduzione dei costi connessi alla gestione dei magazzini e degli inventari.


Sun, da parte sua, ha annunciato l’intenzione di
integrare il proprio software Rfid con la soluzione di tracking del proprio
partner Aldata Solutions, oltre ad aprire un centro di testing a
Dallas
.

Microsoft ha invece reso noto un
proprio progetto relativo alle nuove tecnologie per il tracking, destinato, è
evidente, al mercato retail. Nella sostanza, Microsoft svilupperà nuovi tool che
dovrebbero consentire ai retail di migliorare la gestione della supply chain.
Ovviamente, i tool saranno integrati nel framework .Net., ma non
mancheranno sviluppi in area Windows Xp Embedded né applicazioni per Pda o
telefoni cellulari.

Per questi progetti specifici, che rientrano in
quella che la società ha denominato Smarter Retailing
Initiative
, Microsoft ha annunciato una stretta collaborazione con
Accenture, che ha già al suo attivo più di una soluzione in
questo settore.

Supporto – se pure indiretto – a Smarter Retailing
Initiative viene da Hp, che ha annunciato servizi di migrazione
per tutti i retailer intenzionati a passare dai suoi sistemi proprietari alla
nuova piattaforma rp5000, basata su .Net e Windows Xp Embedded,
ai quali si legheranno le soluzioni sviluppate nell’ambito della strategia
promossa da Microsoft.

Con Metro collabora anche Ibm,
che ha dato vita, insieme al gruppo di distribuzione, alla Future Store
Initiative
.
Operativa dal prossimo mese di novembre, prevede in una
fase iniziale il coinvolgimento di 100 fornitori di Metro, ai quali verrà
chiesto di etichettare i propri bancali, destinati ai 10 principali centri di
distribuzione Metro e da questi a 250 magazzini, con etichette Rfid.
A
Future Store Initiative partecipano anche Microsoft, Intel e
Sap


Intanto Idc rivede un po’ le
sue stime. La società, che sottolinea comunque come la tecnologia si a destinata
a restare ancora per qualche tempo una sorta di nicchia, destinata a un solo
mercato specifico, sostiene che da qui al 2007 per il solo hardware si
potrebbero raggiungere gli 875 milioni di dollari.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome