Inutile negarlo: l’introduzione dei trigger è il fiore all’occhiello di FileMaker 10. Una funzionalità del genere era attesa dalla comunità ormai da lunghissimo tempo ma nessuno, anche tra gli addetti ai lavori, pensava a un’implementazione così ricca: dodici nuovi eventi, ai quali si aggiunge la possibilità di attivare un timer che regola l’esecuzione di uno script a intervalli regolari.
Vediamo dunque più da vicino questo nuovo strumento. Un trigger, in ambito FileMaker, è una funzionalità in grado di eseguire uno script al verificarsi di un evento. Un trigger può legarsi al file, al formato scheda o a un oggetto del formato scheda: ognuna di queste tre destinazioni prevede diversi tipi di evento. Nel caso del file, non si tratta di una novità: la possibilità di eseguire uno script all’apertura o alla chiusura del file è presente da lungo tempo. Per quanto concerne i formati scheda e gli oggetti, invece, è tutto nuovo di zecca.
Gli eventi disponibili per il Formato scheda sono: SuCaricamentoRecord, SuSalvataggioRecord, SuRipristinoRecord, SuPressionetastoFormato, SuCaricamentoFormato, SuEntrataModo, SuUscitaModo.
Gli eventi associabili agli oggetti del formato, invece, sono i seguenti: SuEntrataOggetto, SuPressionetastoOggetto, SuModificaOggetto, SuSalvataggioOggetto, SuUscitaOggetto.
La dotazione è ragguardevole e le combinazioni pressoché illimitate. Alcuni esempi: possiamo costruire una procedura che si attivi non appena passiamo in modo Anteprima, lanciare uno script quando usciamo da un campo di ricerca o quando premiamo una certa lettera sulla tastiera; possiamo attivare una complessa routine di verifica ogni volta che salviamo un record o quando entriamo in un formato scheda e molto altro ancora. In altri termini, un arsenale che, se usato con attenzione, può dare grandi soddisfazioni allo sviluppatore.
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