Home Safari: come far apparire la schermata di accesso alle reti WiFi pubbliche

Safari: come far apparire la schermata di accesso alle reti WiFi pubbliche

Oggi non è poi così difficile trovare reti WiFi pubbliche a cui collegare il nostro Mac, gratis o a pagamento. Specialmente in luoghi di grande transito come aeroporti, stazioni, centri congressi o alberghi la connettività wireless è ampiamente diffusa. Spesso il collegamento a queste reti prevede l’inserimento di credenziali (username e password) in una finestra di identificazione. Un processo semplice, che però si complica quando per qualche motivo questa finestra non appare.

Le reti WiFi che prevedono questa procedura di connessione sono dette in gergo captive portal e macOS è predisposto per gestirle in maniera specifica. Quando ne rileva una, lancia automaticamente una piccola applicazione nascosta nei meandri delle sue cartelle: Captive Network Assistant. Si tratta di un micro-browser senza comandi che ha il solo compito di accettare le credenziali di accesso e attivare la connessione.

cnassL’applicazione esiste essenzialmente per comodità di configurazione del collegamento alla reti pubbliche di grandi provider come AT&T. Il suo file di configurazione plist contiene infatti alcune impostazioni per questo tipo di reti. Per noi utenti italiani e anche europei conta poco, perché gli operatori di reti WiFi pubbliche che sono nel file plist sono essenzialmente statunitensi.

Ma il funzionamento di Captive Network Assistant può esserci utile quando non vediamo la schermata di connessione alle reti WiFi pubbliche che ci interessano. L’applicazione infatti cerca di collegarsi a un indirizzo specifico di Apple (http://captive.apple.com/hotspot-detect.html) per verificare se il collegamento è attivo. Digitiamo questo indirizzo nel campo URL di Safari e questo tentativo di connessione dovrebbe “forzare” la finestra di identificazione a mostrarsi.

Sapere che Captive Network Assistant esiste è utile anche se avete una rete aziendale che per qualche motivo prevede la connessione (anche nascosta) a un portale di identificazione e questa non si completa. Potrebbe essere proprio il micro-browser a interferire con l’identificazione perché non supporta tutte le funzioni e i protocolli di Safari.

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