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Programmare iPad: i giochi con Codea

Il messaggio di Apple ultimamente è molto chiaro: con il Mac si può fare di tutto, molte cose però si possono fare anche con iPad – meglio se iPad Pro – e questo vale anche per il mondo professionale. Così non è un mistero che da Cupertino propongano iPad Pro come strumento “pro” per chi si occupa di disegno, lo era già ragionevolmente per alcune funzioni di fotoritocco e per la scrittura in senso lato. Si può andare anche oltre e ad esempio considerare iPad come strumento per programmare iPad stesso? Ci sono diverse app che portano funzioni di automazione a iOS, certamente, ma qui intendiamo lo sviluppo vero e proprio.

In sintesi la risposta è: sì e no. Una delle attività che Apple vede ancora nettamente Mac-oriented è proprio lo sviluppo iOS e la sua posizione, almeno al momento, è che le app per iOS si creano con Xcode e idealmente in linguaggio Swift. Ma se si vuole programmare iPad per cose più semplici, senza mettere in campo la corazzata Xcode-Swift, c’è qualche alternativa.

L’approccio di Codea

Per chi è interessato soprattutto ai giochi, che sono comunque la forma di app più diffusa, uno strumento da tenere d’occhio è Codea. Si tratta di un’applicazione che trasforma il tablet in una piattaforma di sviluppo per programmare iPad, e in generale iOS, in maniera abbastanza interattiva. L’impostazione è quella dello sviluppo incrementale tipico di molti linguaggi assimilati a quelli di scripting: si scrive una procedura, la si testa, se va bene si procede estendendola e affiancandola da altre sviluppate nello stesso modo.

codea-deskPer questo l’ambiente di Codea è decisamente elastico e anomalo rispetto ad altri ambienti di sviluppo. Alcuni elementi del codice, come ad esempio gli asset grafici, si possono toccare per attivare un “browser” che permette di “sfogliare” gli asset collegati al progetto o comunque a disposizione e sostituire quello di partenza. Allo stesso modo i codici colore hanno un selettore che permette di modificarli visivamente.

Come ambiente per programmare iPad scrivendo codice quello di Codea è ben fatto e ha le caratteristiche che più servono, come la colorazione delle parole chiave, una tastiera ad hoc e la selezione semi-automatica delle variabili già definite. C’è anche una parte di aiuto in linea, anche se da questo punto di vista non siamo proprio ai livelli di Xcode e altri ambienti simili.

Un uso mirato

Un potenziale limite di Codea come piattaforma generica per programmare iPad sta nel basarsi completamente su Lua come linguaggio di sviluppo. Lua è un linguaggio certamente più semplice da maneggiare di Swift ed è molto diffuso in ambito gaming proprio per la sua semplicità ed espandibilità. Ma al di fuori di questo settore oggi Lua non è catalogabile tra i linguaggi che vanno per la maggiore. Il Tiobe Index, un indicatore di interesse verso i principali linguaggi, lo pone attualmente al ventinovesimo posto su cinquanta.

codea-pickerCodea segue appieno la filosofia di Lua e ha una community dedicata soprattutto allo sviluppo di videogiochi, il che rende la piattaforma magari meno “appealing” per chi cerca un linguaggio più generalista in modo da applicare in vari ambiti l’esperienza che ha maturato con Codea. In ogni caso vale la pena provare, sfruttando anche il fatto che di Codea esiste la versione completa ma anche una versione a basso costo – Codea Scratchpad – che permette di capire cosa la piattaforma può fare e cosa magari no.

Sull’App Store esistono alcuni giochi che sono stati creati con Codea e che quindi provano che programmare iPad usando iPad stesso è possibile. Ovviamente Codea non si occupa di creare il file applicazione e di esportarlo sull’App Store. Si deve comunque passare per Xcode, esportando il progetto da iPad e compilandolo su Mac.

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