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Microsoft presenta Office 365, Google 365 motivi per non usarlo

Lo definisce ”Un momento importante nell’ambito dell’evoluzione tecnologica”.
Per Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Microsoft Italia, il varo ufficiale di Office 365 è l’occasione per ribadire l’impegno dell’azienda nei conti del cloud, definito a sua volta ”tema oggettivamente importante”, dal momento che attraverso il cloud è possibile portare più facilmente e più velocemente tecnologia verso le imprese.

E per sottolineare quanto il cloud non sia impegno di circostanza per Microsoft, Jovane parla delle risorse che l’azienda ha deciso di dedicare a questa tematica: il 70% degli sviluppatori interni lavorano o sul puro cloud, oppure sullo sviluppo di soluzioni cloud/on premise.
Parla, soprattutto di un miliardo di utenti attivi sulla cloud, di un mondo di consumatori che normalmente, quotidianamente, ha già abbracciato di servizi web. Parla di 40 milioni di utenti del mondo enterprise che si spostano verso la nuvola, e pagano per spostare in the cloud i loro servizi.
In Italia il trend di crescita è evidente.
”Erano 45000 i seats a pagamento sulla rete italiana, ma in pochi giorni ci stiamo già spostando verso il tetto delle 70.000 postazioni, a riprova di quanto il cloud diventi strumentale per le imprese”.
E poi c’è l’ecosistema dei partner, per Microsoft parte integrante anche della proposition cloud. ”Qualcuno può vedere la cloud come una minaccia, qualcuno come una opportunità. Noi, al momento, in Italia possiamo contare su 600 partner che già hanno portato i loro clienti sulla nostra cloud”.

Gli atout che Microsoft gioca con Office 365, di cui abbiamo già ampiamente parlato in precedenti articoli, sono chiari.
La velocità, innanzi tutto: per una piccola impresa il processo di attivazione dei servizi di posta, messaggistica e Sharepoint è questione di pochi minuti.
L’abbassamento dei costi e la semplificazione dei processi.
La sicurezza e la privacy: ”E’ fondamentale poter rispondere a chi chiede trasparenza: dove sono i dati? Come vengono backuppati? Viene rispettata la normativa sulla privacy”.
E poi altri aspetti, ai quali fa cenno Fabrizio Albergati, alla guida della divisione Information Worker della società: l’interfaccia nota, la possibilità di disporre di strumenti di comunicazione integrati, l’approccio collaborativo, basato sulla condivisione di documenti, email, calendari.
Non dimentica il basso costo di attivazione, Albergati, sottolineando come siamo perfettamente all’interno della logica del ”paga quello che ti serve”, né il vantaggio di disporre di una soluzione sempre aggiornata all’ultima versione.
E poi c’è quello Sla, quel service level agreement, garantito ad aziende di tutte le dimensioni: ”Garantiamo una disponibilità del servizio al 99,9%. In caso contrario, rifondiamo il cliente”, si impegna Albergati.

Office 365 viene reso disponibile in tre versioni, anzi, riprendendo una denominazione cara agli operatori di telefonia, declinato in tre piani.
”L’offerta è per tutti la stessa, cambia il supporto erogato”, specifica il manager.
Il piano P è quello indirizzato ai professionisti e alle piccole imprese, ha un costo di 5,25 euro al mese per utente e il supporto viene erogato tramite community.
I piani E e K sono indirizzati invece al mondo Enterprise.
La novità di questa declinazione è rappresentata dal piano K, indirizzata ai cosiddetti lavoratori con chiosco multimediale. Si tratta, nella sostanza, di una offerta a costo ridotto per gli utenti attualmente sprovvisti di funzionalità di messaggistica e collaborazione.

La risposta di Google
Sul blog ufficiale della divisione Enterprise, Google ha pubblicato un post non certo casualmente intitolato 365 ragioni per prendere in considerazione Google Apps.
Manca l’invece,
che è comunque palese nelle intenzioni della società, che dichiara di
voler semplicemente aiutare l’utente a compiere una scelta informata.
L’approccio è comunque comparativo e mette a confronto le due soluzioni proprio sulla base dei loro atout.

Nella
visione di Google la prima differenza palese è che Office 365 sia un
prodotto disegnato intorno all’individuo, laddove Apps è fin dall’inizio
progettato per i team.
Su questo aspetto, probabilmente Microsoft
potrebbe dissentire, dal momento che proprio sulla collaboration ha
incentrato buona parte della sua presentazione di ieri.
Il secondo aspetto sul quale Google punta il dito è la piattaforma.
Office
365 è ottimizzato per i pc a cuore Windows, mentre le Apps di Google
sono disegnate per lavorare su qualsiasi dispositivo, su qualsiasi
piattaforma, su qualsiasi form factor.

Una stoccata Google la
riserva anche agli aspetti commerciali: i tre piani e le possibili
combinazioni di scelta, oltre al modello two tier che Microsoft dichiara
di voler sostenere, introducono ulteriori complessità rispetto alla
formula 5 euro per utente, con acquisto diretto, prevista dalle Apps.
C’è poi la visione del cloud.
Secondo Google il pure cloud è quello previsto dalle Apps, mentre Microsoft ha sempre uno sguardo al desktop.

E come Microsoft, anche Google si fa forza delle sue referenze: 38.000 aziende hanno già aderito alla sua proposta.
Il resto lo dirà il mercato nei prossimi mesi.

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