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LaCie 526

Con il passaggio dalla tecnologia CRT a quella a cristalli liquidi si è dovuto accettare qualche compromesso: a fronte di una geometria delle immagini perfetta, la riproduzione dei colori dei primi monitor LCD lasciava parecchio a desiderare, per non parlare dell’angolo di visione, limitato a tal punto che era sufficiente anche un leggero spostamento del capo perché il nero non fosse più tale. Fortunatamente, la tecnologia LCD ha fatto passi da gigante in questi ultimi anni e i moderni pannelli non fanno più rimpiangere gli ingombranti monitor CRT, anche nel caso di quelle applicazioni per le quali è di fondamentale importanza una fedele riproduzione dei colori.

Questa è proprio la specializzazione che ha scelto LaCie, riuscendo a conquistarsi negli anni una posizione di rilievo nel settore delle arti grafiche, certamente il più esigente sotto questo punto di vista. Con il modello LaCie 526 il produttore francese si spinge oltre, proponendo un monitor caratterizzato da un ampio intervallo di sfumature riproducibili e con una risoluzione nativa di 1.920 x 1.200 pixel, capace quindi di visualizzare segnali video in alta definizione a 1.080 linee senza alcun ridimensionamento, caratteristica questa che non mancherà di attrarre l’attenzione di quanti si occupano di video digitale.

Spazioso per tutto
Con i suoi 26 pollici di diagonale (25,5 per l’esattezza), il LaCie 526 è un monitor che ben si presta per tutte quelle applicazioni che richiedono spazi di lavoro particolarmente ampi. La somiglianza fra il monitor LaCie 526 e il Nec 2690WUXi non è casuale; pannello ed elettronica interna sono identici: quel che fa la differenza è che ogni monitor LaCie viene messo a punto individualmente, per assicurare la migliore uniformità possibile, in termini sia di luminosità sia di riproduzione dei colori. Nell’esemplare in prova, l’uniformità è risultata essere molto elevata, se si esclude un leggero calo di luminosità in corrispondenza dei due angoli superiori, apprezzabile anche a occhio nudo. L’angolo di visione è particolarmente ampio, una caratteristica irrinunciabile per un monitor di queste dimensioni.

L’area utile per le immagini è di 550 x 344 mm, sufficiente quindi per visualizzare due pagine A4 affiancate nelle loro dimensioni originali, lasciando a fianco tutto lo spazio necessario per i menu e le palette degli strumenti. Il supporto è regolabile in altezza e lo schermo può anche essere ruotato di 90 gradi: in queste condizioni, la parte superiore del monitor arriva a un’altezza di oltre 60 cm dal piano d’appoggio, una posizione non proprio raccomandabile dal punto di vista ergonomico, ma ideale per visualizzare, ad esempio, l’intera pagina di un quotidiano o di una rivista in formato tabloid, sempre nella sua grandezza naturale.

Il pannello utilizzato è di tipo IPS (In-Plane Switching), tecnologia che garantisce un tempo di risposta ridotto e un contrasto molto elevato. Il valore di 800:1 indicato da LaCie si raggiunge però solo impostando la luminosità ai valori più elevati, superiori a quelli consigliati per garantire la migliore corrispondenza fra i colori visualizzati a schermo e quelli riproducibili con la stampa. Proprio questo è uno dei punti di forza del monitor LaCie, che è in grado di riprodurre praticamente tutti i colori dello spazio sRGB e, caratteristica più rilevante per l’impiego professionale, circa il 95% di quelli dello spazio Adobe RGB (1998). La percentuale arriva addirittura al 98,5% se si confronta il color gamut del monitor con quello dello spazio colore ISO Coated.

Per garantire l’assenza di effetti di banding, il monitor sfrutta una Look Up Table (LUT) a 12 bit e gestisce internamente le conversioni con una precisione di 16 bit. Queste operazioni sono necessarie per adattare la curva di risposta dei pannelli LCD al segnale generato dalla scheda grafica che, salvo rare eccezioni, invia comunque un segnale a 8 bit per canale. Utilizzando LUT a 8 bit, come accade nella maggior parte dei monitor LCD, il numero di sfumature che lo schermo può visualizzare è inferiore a quello potenziale e l’effetto si può notare soprattutto in corrispondenza delle tonalità più scure, con salti di luminosità che in realtà non sono presenti nelle immagini. Ottimo anche il confronto con gli spazi colore utilizzati per il video in alta definizione, che può essere visualizzato senza ridimensionamenti fino al formato Full HD, grazie alla risoluzione nativa del pannello. Il supporto del sistema di protezione HDCP (High-bandwidth Digital Content Protection) permette poi il collegamento di sorgenti video HDTV, utilizzando uno dei due connettori DVI di cui è dotato il monitor, con l’unico limite della mancanza del supporto per i segnali di tipo interlacciato, in particolare il 1080i.

Pulsanti ben riconoscibili
Per la regolazione del monitor si hanno a disposizione tre pulsanti e due tasti a bilanciere, dei quali soltanto quello che richiama il menu OSD è riconoscibile. Premendolo, le funzioni associate agli altri comandi sono però visualizzate direttamente sullo schermo, accanto ai diversi pulsanti, soluzione questa molto valida, che evita qualsiasi problema di leggibilità. La regolazione del monitor può essere effettuata su due livelli, base o avanzato. Nel primo caso si ha accesso alle funzioni di uso più frequente, compresa la regolazione della temperatura colore e della resa cromatica. Calibrazioni molto più raffinate possono essere effettuate con il menu Advanced, ma è necessaria una discreta perizia per evitare di compromettere la qualità delle immagini, che può comunque essere riportata alle impostazioni di fabbrica con l’apposita funzione.

Il monitor può anche essere acquistato in bundle con il colorimetro blue eye, a un prezzo superiore di 260 euro, scelta praticamente obbligata per chiunque abbia la necessità di ottenere un’accuratezza ancora più elevata nella riproduzione dei colori e, soprattutto, costante nel tempo. Le funzionalità sono simili a quelle offerte con gli altri monitor LaCie. In particolare, tramite il blue eye è possibile impostare con un’ottima precisione i valori di luminosità e temperatura colore oppure controllare quotidianamente, in modo rapido, se ci sono scostamenti dai valori prestabiliti, decidendo se è necessario procedere alla creazione di un nuovo profilo. Il sensore ColorKeeper per la luce ambiente è, invece, integrato nel monitor e la sua funzione è quella di regolare automaticamente la luminosità dello schermo in modo da offrire sempre la miglior resa possibile, per cui anche in locali molto luminosi si possono ottenere immagini di buona qualità. Le condizioni ottimali si hanno però in ambienti scarsamente illuminati e LaCie fornisce in dotazione la palpebra easyHood, da fissare sulla cornice dello schermo, che permette di evitare riflessi indesiderati. Il corredo di accessori è completato da un cavo DVI-D e da quello per il collegamento di schede video dotate del solo connettore D-Sub a 15 pin.

Qualche considerazione, infine, sul prezzo di questo monitor. Se è indispensabile poter valutare correttamente i colori, un monitor come il LaCie 526 con il colorimetro blue eye può permettere di risparmiare parecchio tempo e denaro, riducendo al minimo indispensabile le prove di stampa.

Produttore LaCie
Sito www.lacie.com/it
prezzo 2.519 Iva inclusa; con colorimetro 2.779 Iva inclusa
Pro color gamut esteso, ampia area di visione
Contro colorimetro blue eye opzionale, prezzo elevato
Caratteristiche tecniche
pannello  H-IPS A-TW POL
area di visualizzazione  25,5”/64,8 cm (550 x 344 mm)
rapporto dimensionale  16:10
risoluzione massima  1.920 x 1.200 (UWXGA)
dot pitch  0,287 mm
color gamut  95% Adobe RGB, 91% NTSC
correzione gamma  12 bit LUT
luminosità e contrasto 400 cd/mq; 800:1
tempo di risposta  16 ms (8 ms grigio/grigio)
angolo di visuale  178° orizzontale/verticale
connessioni  VGA (D-Sub a 15 pin), DVI-I, DVI-D
frequenza di scansione  50-85 Hz (verticale)
conformità standard VESA
dimensioni (L x A x P) 59,0 x 44,4 – 59,4 x 30,6 cm
peso  13,1 Kg
garanzia  3 anni con advance swap

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