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La scuola secondo Apple

Siamo sempre stati diffidenti nei confronti della cosiddetta “didattica multimediale”. La stessa Apple ha raramente impiegato questo termine e fondamentalmente è stato usato come una sorta di adattamento a un lessico ormai in uso, più che come un principio nel quale si creda veramente. Il problema della “multimedialità” infatti ha sempre riguardato il computer, specialmente Windows. I sistemi di Microsoft erano pesanti “macchine a stantuffo” che buttavano fuori fosfori verdi quando il Mac già disponeva di QuickTime, il primo vero, formidabile passo avanti per trasformare il computer in uno strumento multimediale. Da che mondo è mondo la didattica è sempre stata multimediale: lo è l’essere umano che parla ascolta, vede, si muove ed è percepito come multimediale dai suoi simili. Ai tempi bui di Windows con i Pc la didattica aveva compiuto vistosi passi indietro: si poteva solo scrivere, a volte usare delle immagini e basta. Una “multimedialità” a scartamento ridotto. Era meglio un docente in carne ossa con una bella lavagna di ardesia, di un qualsiasi Pc collegato a… a che cosa? Non c’erano neppure i videoproiettori (costavano decine di milioni…). I Pc Windows erano macchine da scrivere automatiche per produrre fotocopie (testi stampati). Già allora il problema dell’insegnamento non era la multimedialità, ma la multicanalità.

La multimedialità non basta
Qualsiasi insegnante non poteva che disporre di un solo canale naturale: il proprio corpo. Successivamente le tecnologie telematiche e informatiche hanno consentito di moltiplicare i canali di diffusione della multimedialità umana. Perciò oggi, finalmente, la didattica può essere definita come “multicanale”. Un documento audio (la registrazione degli spari nell’attentato di JFK) può essere distribuito da chiunque ne venga in possesso attraverso una molteplicità di canali: da iTunes U, da un podcast, da YouTube, da una web radio, da un eBook, da una rivista digitale, da un’App, da una e-mail, da un blog, da una chat, da una videoconferenza, da una piattaforma di e-learning, da un feed di qualsiasi natura, da un disco remoto, da una condivisione Wi-Fi o Bluetooth; senza contare i canali tradizionali: i CD, i DVD, le Tv e le radio. Lo stesso vale per la stampa, per i filmati e per tutti gli altri tipi di dati.
Con l’andar del tempo sono aumentati anche i canali di distribuzione e i device che possono recepire i contenuti grazie a questi canali. Di più: i device sono diventati degli strumenti mobili, personali, sempre connessi, sempre insieme al soggetto. È questa la vera rivoluzione nella didattica: potendo giungere alle persone in movimento, senza costringere nessuno a cambiare i propri stili di vita (puoi ascoltare un podcast mentre cucini, non devi recarti in una determinata stanza e sederti davanti a uno strumento speciale che lo trasmetta), l’apprendimento diventa un fenomeno di massa che può riguardare chiunque in qualsiasi momento a prescindere dalle condizioni specifiche in cui si trova.

La didattica multicanale
Dunque una pratica didattica è “multicanale” quando impiega media diversi e diverse applicazioni per veicolare il medesimo contenuto. A sua volta questo contenuto si presenta in forme diverse a seconda dei canali impiegati. Ad esempio, la moderna editoria digitale è orientata alla diffusione multicanale (cross publishing): una medesima pubblicazione richiede veicoli diversi di trasmissione (a stampa, nel web, in iPad, in PDF, in ePub e così via). Allo stesso modo la didattica si orienta sempre più verso esperienze multicanali e integrate e questa evoluzione delle pratiche di insegnamento ha spinto Apple a proporre due importanti cambiamenti. A febbraio abbiamo assistito all’uscita di iBooks Author, l’applicazione gratuita per Mac che consente di produrre dei Multi-Touch Books, libri digitali fortemente interattivi, multimediali, ricchi di funzioni, che qualsiasi insegnante è ora in grado di produrre e di distribuire, ma perfettamente integrati nelle loro componenti.

Tutti possono essere insegnanti all’avanguardia con iTunes Course Manager

La seconda svolta è avvenuta nell’estate quando è stata aperta la formazione in iTunes U a tutti gli insegnanti. Anzi, a tutti coloro che dispongono di un ID Apple Store o che lo vogliono creare. La formazione diventa cosa di tutti. Il servizio offerto si chiama iTunes Course manager e permette a chiunque di allestire un corso e di veicolarlo online, attraverso iTunes U, raccogliendolo in un quaderno multicanale integrato. Il quaderno multicanale appare all’interno della libreria di iTunes U. Questo quaderno è lo strumento ideale di una didattica all’avanguardia. All’interno di questo quaderno trovano il loro comodo posto filmati, link, ePub, immagini, podcast, lezioni di iTunes U, testi, PDF, impaginati, presentazioni realizzate in Keynote. E, naturalmente, il posto d’onore è riservato ai Multi-Touch Books, i libri creati con iBooks Author.
La sezione informazioni del quaderno mostra la Panoramica, cioè la descrizione del corso inserita dal docente.

Il quaderno raccoglie tutti i Post all’interno della sezione Avvisi (spazio a destra), che sono suddivisi secondo gli argomenti del corso (colonna di sinistra).
Il quaderno è suddiviso in quattro sezioni: Informazioni che mostra la Panoramica del corso, notizie sull’Istruttore (il docente), sulla Struttura (i capitoli e i temi del corso) ed eventualmente altre informazioni aggiuntive raccolte in specifiche pagine che il docente può creare.
Possiamo anche visualizzare i contenuti per tipologia: Video, Libri, Documenti, Immagini, Link web.
La sezione Note  restituisce tutte le annotazioni che abbiamo inserito nei libri e documenti allegati comprese le annotazioni che è possibile aggiungere all’interno di un filmato.
In figura  un esempio di come si può annotare un film inserito nel corso.


Si apre il film e si attiva il tasto di annotazione in alto a destra. Apparirà il layout mostrato in questa immagine. Si aziona il Play e quando il film raggiunge un punto da annotare si fa tap sul pulsante + e si scrive l’annotazione. Nella barra di scorrimento in alto verrà aggiunto un “segnalibro” rosso. La figura 6 mostra che il filmato è stato annotato due volte. L’indicazione “Durata 0:03” significa che il “segnalibro” è stato inserito al minuto 0:03.

Inconfondibile “stile Apple”
Nel solito stile Apple le operazioni si riducono a ciò che ora vi spiego. Accediamo al Course Manager come insegnanti affiliati (se la nostra istituzione scolastica è già inserita in iTunes U) o come “indipendenti” se organizziamo il corso per conto nostro. Dividiamo il corso in argomenti, inseriamo i Post per ogni argomento e associamo ai Post i contenuti multimediali, gli eBook, i link e i riferimenti ad altri contenuti di altri corsi presenti nel Catalogo di iTunes U. Quindi recuperiamo il link di condivisione e invitiamo gli studenti a iscriversi (se il corso è privato) o ad accedere (se è pubblico). Il corso si crea e si gestisce da un Mac ma se ne fruisce da un iPad, iPod touch, iPhone. Registriamoci con il nostro ID all’interno di Course manager: https://itunesu.itunes.apple.com/coursemanager/it-it. Utilizziamo il pulsante Crear curso nuevo (è evidentemente una traduzione sbagliata in lingua spagnola, tutte le altre form sono in lingua italiana e magari quando leggerete questo articolo anche la traduzione di questo pulsante sarà stata corretta). Notiamo che una volta che il corso è stato creato, il pulsante Condividi restituisce il link e il codice di accesso al corso da distribuire ai corsisti.
Dopo aver premuto Crear curso nuevo accediamo dunque alla pagina di creazione del corso. Qui inseriamo tutti i dati richiesti, compreso un marchio e la descrizione. Quindi possiamo tornare alla gestione del corso, nella dashboard, che si raggiunge usando il pulsante in alto a sinistra, caratterizzato dal noto berretto “Tocco” universitario.

Dalla sezione Info possiamo aggiungere eventualmente delle pagine con Aggiungi pagina, altrimenti possiamo scegliere Descrizione generale del corso, da dove organizziamo la struttura per capitoli.
Nella Descrizione generale del corso  organizziamo tutta la struttura a capitoli semplicemente scrivendo il titolo e poi andando a un nuovo paragrafo con il tasto invio. Scegliamo le opzioni di ordinamento dal pulsante di scelta Formato in fondo pagina.

Selezioniamo quindi l’area Post per inserire i contributi. Per creare un nuovo post che contiene le risorse allegate e i testi di spiegazione e che sarà inviato agli iscritti, dobbiamo usare il pulsante Aggiungi post. Nella pagina di creazione del post  inseriamo il titolo e la descrizione e aggiungiamo eventuali compiti e documenti allegati (audio, video, PDF, eBook, MTB ecc.) con il pulsante Allega il materiale, in fondo alla pagina a sinistra. Dal selettore posto sopra il titolo del post associamo il Post a un determinato capitolo; dopo aver registrato il Post seguiamo la stessa procedura per inserire tutti i contenuti (Post) all’interno del corso. Ricordiamoci che possiamo sempre modificare le impostazione dall’icona che rappresenta il classico ingranaggio. Quando abbiamo concluso, torniamo al dashboard di gestione dei corsi e scegliamo l’opzione Condividi (che appare quando passiamo con il cursore nell’area del corso) per recuperare il codice o tutto il link del corso.
A questo punto utilizziamo l’icona che mostra tre studenti  per controllare gli accessi, dopo averli a mano a mano autorizzati, tramite la sezione Studenti. Possiamo accedere all’area studenti anche dal dashboard facendo clic nella colonna studenti, alla riga che corrisponde al nostro corso.


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