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Importazione e riproduzione in iTunes

Passiamo ora a iTunes e partiamo dal primo passo, cioè l’importazione dei brani da un CD. Sui brani eventualmente acquistati da iTunes Store non abbiamo possibilità di miglioramento, perché arrivano già in formato compresso (seppur di qualità abbastanza buona, in AAC a 256 Kbps senza DRM). Nell’importare da CD possiamo invece fare qualcosa per preservare quanto più possibile la fedeltà all’originale.
Selezioniamo il menu iTunes > Preferenze e, nella finestra delle preferenze, attiviamo il tab Generale (figura 3). La sezione che ci interessa è il riquadro Quando inserisci un CD. Per comodità, potremmo indicare l’azione importa CD ed espelli, in modo da rendere automatica la procedura di importazione. Possiamo anche attivare la casella di controllo Rileva automaticamente il nome delle tracce CD da Internet, così nella Libreria di iTunes appariranno i nomi dell’artista, dell’album e delle tracce, una volta finita l’importazioni (se iTunes riesce a rintracciare tali informazioni dai database online). Ma queste sono operazioni “cosmetiche”: a quello che ci interessa si accede premendo il pulsante Impostazioni importazione. In questa finestra troviamo dei controlli importanti per la qualità audio.

Partiamo dal basso e attiviamo il controllo Utilizza correzioni errori leggendo i CD audio. Questa opzione fa quello che dice: cerca di correggere gli eventuali errori di lettura del CD in modo che non vengano riportati nel file importato. Benché sia opinione di alcuni che la correzione d’errori incorporata da iTunes non sia al livello di software più specializzati, conviene usarla. Lo svantaggio che comporta è però quello di allungare i tempi di importazione di un CD.

Veniamo quindi alla codifica di importazione. Qui c’è poco spazio per i dubbi, se la priorità è la fedeltà all’originale: è opportuno usare un formato non compresso, quindi AIFF o WAV lasciando le Impostazioni su automatiche. MP3 e AAC (quest’ultimo migliore, a detta dei più) sono formati compressi con perdita di qualità, quindi poco adatti a una riproduzione con ambizioni Hi-Fi. Lo svantaggio dei formati non compressi è che richiedono molto spazio sull’hard disk per l’archiviazione. Un CD audio può occupare intorno ai 650 MB: converrà quindi dotarsi di dischi rigidi capienti, se la collezione musicale è ampia. Un compromesso potrebbe essere il formato Apple Lossless, che può ridurre fino a circa la metà la dimensione dei file ma senza perdita di qualità, perché utilizza un tipo di compressione che non implica la perdita di informazioni audio. I veloci processori Intel delle ultime generazioni non hanno grossi problemi a gestire le codifiche. Le operazioni di codifica e decodifica, in genere, rappresentano infatti un lavoro pesante per la CPU. Tra AIFF e WAV, su iTunes si fa preferire il primo, che supporta i tag e le copertine. Alla fine, confermiamo con un clic su OK.
Il nostro obiettivo è di preservare la maggiore fedeltà possibile rispetto all’originale, non solo in importazione ma anche in riproduzione. Qualsiasi elaborazione digitale comporta un’alterazione del contenuto originale. Rimaniamo nelle preferenze di iTunes e selezioniamo il tab Riproduzione. Qui, assicuriamoci che siano disattivate le prime tre opzioni, Dissolvenza brani, Migliora suono e Verifica volumi. Facciamo così in modo che l’audio sia inviato al convertitore senza ulteriori elaborazioni da parte di iTunes. Sempre allo stesso scopo, dopo aver confermato le nostre configurazioni facendo clic su OK nella finestra delle preferenze, selezioniamo il menu Finestra > Equalizzatore. Assicuriamoci che l’equalizzatore non sia attivo. In iTunes abbiamo concluso, ma c’è ancora un passaggio da fare.

Apriamo Configurazione MIDI Audio in Applicazioni/Utility. Qui è possibile modificare alcune impostazioni generali dei dispositivi audio. Selezioniamo, dalla lista a sinistra, il nostro dispositivo di conversione audio. Sulla destra, attiviamo (se non lo è già) il tab Uscita. Qui è possibile impostare il formato di uscita, tra quelli compatibili con il dispositivo. Per evitare che il Mac esegua una conversione in tempo reale, è opportuno che il formato di uscita qui impostato sia uguale a quello del brano riprodotto. I CD audio sono in formato 16 bit e 44,100 kHz: il sample rate (la frequenza di campionamento) deve quindi essere impostata a 44.100 Hz, nell’apposito menu a tendina. In questo modo, il Mac non applica alcuna conversione di sample rate e l’audio digitale viene inviato senza elaborazione alcuna al convertitore.
iTunes legge queste impostazioni all’avvio, per cui sarà necessario riaprirlo ogni volta che vengono modificate. Se nella Libreria sono presenti anche brani audio in alta risoluzione (ad esempio a 24 bit e 96 KHz), per la migliore qualità di riproduzione è consigliabile cambiare il formato di uscita in modo che rispecchi lo stesso sample rate, facendo attenzione ad apportare ogni modifica sempre ad audio spento e applicazioni chiuse. Per conoscere il formato di un brano, selezionarlo e premere Comando+I (oppure scegliere Archivio>Informazioni). Nella finestra di informazioni sul brano, l’informazione che ci interessa è Campionamento.

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