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Imparare giocando

Abbiamo incontrato Joe Moretti a Bologna, nel corso dell’evento “Apple Leadership Tour. Best in class. Now in session”, unico appuntamento italiano del tour mondiale di Apple per il settore education. Moretti è Apple Education Mentor, collaboratore di Apple, incaricato di presentare in questi incontri internazionali un ampio panorama di attività didattiche “divertenti” con iPad. Moretti è reduce da quasi una quarantina di conferenze di questo genere che ha tenuto in tutto il mondo.

L’iPad è uno strumento che permette di insegnare e di apprendere divertendosi – ci spiega Moretti – infatti rende il rapporto con la conoscenza molto pratico e molto tattile. Tutto diventa esperienza concreta avvicinando l’insegnamento alle abitudini quotidiane, rendendo l’apprendimento più interessante e ludico. Esistono centinaia di migliaia di applicazioni, fra le quali molti giochi. L’iPad quindi offre innumerevoli occasioni di gioco che possono essere impiegate a scuola. Rende più semplice impiegare il gioco per insegnare”.

– È una opinione diffusa quella che lega gioco e apprendimento oppure ci sono ancora molte resistenze in tal senso?
Chi dice che giocare non attiene all’insegnamento sbaglia perché, prima di tutto, dobbiamo chiederci che male c’è se anche a scuola si impiega del tempo per giocare. E poi bisogna capire che è cambiato il modo di apprendere, perché è cambiato il rapporto dei giovani con ciò che li circonda. Un ragazzo, contemporaneamente, è su Facebook, scrive un testo, monta un video, manipola un contenuto, chatta con un amico, manda un messaggio… Ciò che lega queste attività non si può considerare come una sorta di gioco? Se poi si fanno con iPad diventano tutte molto divertenti perché questa è l’esperienza d’uso che comunica l’iPad.
Inoltre, devi tenere conto che tutti i giovani hanno esperienze con i cosiddetti videogame o con le App dedicate a giochi specifici. Quindi perché non pensare che molti giochi sono impiegabili per apprendere? E che in tanti casi producono risultati migliori di un libro di testo? Per esempio ci sono giochi che attivano nel giocatore una serie di considerazioni, di ragionamenti, di calcoli, di capacità di scrittura, di lettura, di cronaca, di narrazione, cioè di capacità logiche e linguistiche. Con un gioco si può fare molto meglio tutta una serie di operazioni cognitive rispetto a un libro di testo. Si impara più in fretta, divertendosi, appunto, e anche meglio perché ciò che si impara rimane più “agganciato” per chi impara giocando.

– Oggi poi i giochi sono spettacolari, coinvolgenti…
Certo. Ho conosciuto il creatore di Myst, gran gioco che però sembra superato da tutta una serie di giochi che si sono spinti molto avanti nella rappresentazione degli ambienti e nell’interazione dei personaggi. Ad esempio Epic Citadel è un gioco gratuito in 3D che presenta uno straordinario coinvolgimento visivo, sembra di essere in un film. Questi giochi immersivi attirano molto, sono molto seducenti e possono essere impiegati per stimolare l’apprendimento di storia, scienze sociali, arte, logica…

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