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Il suono nascosto di OS X

Depositphotos_9466391_originalLe funzioni integrate direttamente in OS X per la gestione dell’audio sono quasi sempre trascurate o sottoutilizzate. Una considerevole parte degli utenti non ne ha bisogno e si limita a regolare il volume degli altoparlanti del suo Mac, mentre chi si dedica alla musica con una impostazione più professionale finisce quasi sempre per usare applicazioni e altri software dedicati, sviluppati dai produttori delle periferiche hardware che ha acquistato. OS X si pone in una specie di terra di mezzo tra questi due scenari di utilizzo: ha molto di più di un semplice cursore per il volume e può seguirci in configurazioni anche complesse, pur non offrendo le funzioni di un software musicale ad hoc. Sapere cosa si ha a disposizione è comunque utile, anche se non si pensa di usarlo, ed ecco le informazioni di base su come pilotare la sezione audio del nostro Mac.

Dalla menulet al pannello
L’elemento visuale che ci rimanda alla parte audio del Mac è la piccola icona a forma di altoparlante che si trova nella barra dei menu, se non l’abbiamo disattivata. Nella configurazione di default è molto semplice e permette solo di variare il volume dell’uscita audio del Mac, di solito gli altoparlanti di sistema. In realtà basta cliccare sull’iconSuono_02a tenendo premuto il tasto Opzione (o alt) ed ecco che l’interfaccia cambia: non possiamo più variare il livello del volume ma possiamo selezionare un particolare ingresso o una particolare uscita tra quelle disponibili e connesse al Mac. Se sono più di una, questo menu è il sistema più rapido per passare da una all’altra. In più, possiamo lanciare direttamente il pannello Suono delle Preferenze di Sistema.

In questo pannello ci sono diverse impostazioni utili. Se oltre agli altoparlanti integrati nel Mac disponiamo di un sistema audio esterno conviene dare un’occhiata al pannello Effetti sonori. Per default OS X invia i suoni di sistema alla stessa uscita dell’audio più “nobile”, ad esempio la musica di iTunes o i dialoghi di un film riprodotto con DVD Player. Questo è ovviamente inevitabile quando si usano i soli altoparlanti integrati, ma possiamo fare a meno di ascoltare il “funk” di sistema con il nostro costoso impianto audio: per l’opzione Riproduci effetti audio mediante, invece della voce standard Dispositivo uscita audio selezionato scegliamo in modo specifico Altoparlanti interni o qualche altra uscita più discretaSuono_03. Gli altri due pannelli di Suono – Uscita e Ingresso – sono più intuitivi, in alto si sceglie l’uscita o l’ingresso audio che ci servono mentre al centro un cursore regola un loro parametro: il bilanciamento dei canali destro e sinistro per l’uscita, il guadagno del microfono per l’ingresso. Chi registra usando il microfono integrato dovrebbe attivare l’opzione Utilizza la riduzione di rumore ambientale perché il microfono stesso è sin troppo ricettivo, a meno che non si utilizzi un software di registrazione che ha di suo funzioni analoghe ma più sofisticate.

Il setup mirato
La parte più evoluta e interessante delle opzioni audio di OS X non è nelle Preferenze di Sistema ma in un’applicazione nascosta nella cartella Utility: Configurazione MIDI Audio. Una volta lanciato, raggruppa sulla sinistra le interfacce audio, sia hardware sia software, disponibili, mentre la parte destra della finestra si adatta a mostrare le funzioni di configurazione per la sorgente selezionataSuono_05. Accanto a tre interfacce si trovano, in grigio, le icone di un microfono, di un altoparlante e di OS X: indicano le interfacce associate rispettivamente all’ingresso audio standard, all’uscita audio standard e ai suoni di sistema, per come queste opzioni sono state impostate nel pannello Suono. Le impostazioni si possono comunque variare anche da Configurazione MIDI Audio, usando il menu a tendina associato all’icona con la rotellina di un ingranaggio che troviamo nella parte più bassa della barra laterale sinistra.

Quando si tratta di microfoni o di uscite audio, il software permette principalmente di impostare la frequenza di campionamento e la profondità in bit dei campioni per l’audio in ingresso e in uscita, partendo da valori standard a qualità CD che di solito sono adeguati per le esigenze più comuni. Si possono anche impostare i livelli di output dei singoli canali e, per gli ingressi, l’attivazione opzionale di un convertitore hardware della frequenza di campionamento (non disponibile su tutti i Mac).

Una delle opzioni più interessanti di Configurazione MIDI Audio, anche per i non tecnici, è la possibilità di raggruppare più interfacce audio in un unico oggetto virtuale detto “dispositivo combinato”. Nei casi più semplici basta creare un cosiddetto “dispositivo con uscite multiple” cliccando sul pulsantino con il segno più (+) in basso a sinistra e scegliere Crea dispositivo con uscite multiple. In questo modo si crea un dispositivo aggregato che unisce solo sistemi di output audio, come ad esempio la combinazione di una unità AirPlay, un dispositivo di streaming collegato via rete e un’interfaccia audio USB. Inviando audio a questo dispositivo aggregato lo si invierà a tutti i dispositivi simultaneamente.

Il principio è lo stesso anche per la gestione di ingressi multipli come aggregati: in questo caso l’opzione da scegliere dal menu a tendina è Crea dispositivo combinato, perché questo tipo di dispositivo aggregatoSuono_06 gestisce sia input sia output audio. Un dispositivo combinato può ad esempio essere usato come ingresso per applicazioni audio che di loro non gestirebbero ingressi multipli simultanei. I dispositivi combinati possono essere anche piuttosto articolati, come l’Audio Room.

Chi ha configurazioni con output multicanale complessi può usare Configurazione MIDI Audio per farsi dare una mano nella gestione degli altoparlanti. Il software integra diverse disposizioni standard degli altoparlanti, spaziando dalla semplice stereofonia al surround 7.1, e ci aiuta a testare la corretta connessione dei singoli altoparlanti al canale che devono riprodurre.

(Applicando n° 342)

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