Flash va in pensione. Adobe si è arresa. O quanto meno, ha ufficialmente preso atto di una realtà che era già nelle cose. L’azienda ha comunicato in un post sul suo blog ufficiale di aver pianificato per la fine del 2020 l’end-of-life per Flash. Da quella data Flash non sarà più aggiornato né distribuito. Adobe pertanto incoraggia i creatori di contenuti a migrare tutte le realizzazioni Flash esistenti sugli attuali standard aperti.

C’era un’epoca in cui plug-in per i browser quali Flash e Shockwave aiutavano sviluppatori, designer e utenti finali a creare (e fruire di) un’esperienza web più ricca e articolata. Un’epoca in cui i plug-in potenziavano i browser web della possibilità di riprodurre contenuti multimediali e di eseguire applicazioni interattive quasi in stile desktop.

FlashOrmai da tempo i browser web e i loro engine si sono evoluti tanto da rendere superflui tali plug-in. Inoltre esistono standard quali HTML5, WebGL e WebAssembly che svolgono molto meglio il compito, essendo aperti, stabili, maturi e supportati dai big del settore. Non è più il tempo dei plug-in proprietari sul web, e ciò è chiaro già da un po’. Per alcuni lo è stato con largo anticipo. Non a caso, era chiaro per Steve Jobs, un genio che è stato un grande anticipatore in così tante cose. Rimane nella storia la famosa lettera aperta che ormai più di sette anni fa Steve Jobs scrisse su Flash. L’allora CEO di Apple puntava l’attenzione, oltre ad altre cose, anche sulla stabilità e sulla sicurezza. E non è un mistero per nessuno che Flash fosse un punto debole per la vulnerabilità, con un poco lusinghiero primato per gli attacchi esterni, e per le prestazioni (stabilità, consumo di risorse ecc.). Con il senno di poi, fanno sorridere le polemiche che ne scaturirono…

A proposito della sicurezza, un punto molto importante, Adobe assicura che fino alla data di EOL continuerà a rilasciare patch per la sicurezza e aggiornamenti di compatibilità per i browser e gli OS supportati. Inoltre Adobe si impegna in questa fase a supportare aziende partner quali Apple, Facebook, Google, Microsoft e Mozilla, e nel post c’è un link per ciascuna di esse che punta a pagine con ulteriori approfondimenti.

Per quanto riguarda Apple, la Mela riprende l’annuncio Adobe in un post sul blog WebKit. Gli utenti della Mela non avranno un particolare impatto da questa transizione, visto che già da tempo “vivono” un web senza Flash. iPhone, iPad e iPod touch non lo hanno mai supportato nativamente e sul Mac già da molto tempo non è più pre-installato (seppur il plug-in per Mac fosse disponibile sul sito Adobe). WebKit è ben attrezzato sulle tecnologie aperte che non fanno rimpiangere in nulla Flash.

Del resto, Adobe stessa sapeva bene che era tempo per Flash di andare in pensione. Con Adobe Animate CC, anche dal punto di vista dell’authoring Flash aveva lasciato il posto a HTML5. I siti e i contenuti Flash sono stati intriganti per un certo periodo, quasi pionieristico, del web. Non ne sentiremo la mancanza.

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