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Filtri privacy ottici: cosa sono, come funzionano, come sceglierli

Un giorno forse ci ricorderemo di HP come l’azienda che ha “sdoganato” i filtri privacy proponendoli a qualsiasi utente di portatili e non solo a chi è particolarmente informato su come tutelare la sua privacy. Di recente infatti HP ha presentato alcuni portatili con una tecnologia (SureView) che attiva e disattiva un filtro ottico con la semplice pressione di un pulsante.

E per gli altri, specie gli utenti Mac? E ancora prima: come funziona e a cosa serve nella pratica un filtro privacy come quello di SureView?

Contro occhi indiscreti

Un filtro privacy è in sintesi una pellicola plastica che si applica sullo schermo di un portatile o sul pannello di un monitor esterno. L’applicazione è simile a quella delle pellicole protettive per smartphone: la pellicola resta aderente al display per attrito e non grazie a sostanze adesive, quindi un filtro può essere applicato e tolto (quasi) a piacimento.

filtro-privacyIl filtro in sé non è molto “tecnologico”: è una pellicola polarizzata che lascia passare la luce solo secondo certi angoli. In questo caso è progettato per lasciarla passare (quasi) completamente nella direzione perpendicolare al display e bloccarla per angoli diversi. Quindi chi è proprio davanti al display vede quello che è visualizzato a schermo, chi è in una posizione solo un po’ decentrata non vede quasi nulla.

Lo scopo è proprio evitare che chi è vicino a noi, magari il compagno di tavolo o chi ci siede di fianco in treno, possa “catturare” dati potenzialmente sensibili guardando il nostro portatile senza che noi ce ne accorgiamo.

Filtri privacy: le caratteristiche da sapere

Il funzionamento dei filtri privacy si basa sul blocco del passaggio della luce. Anche se è minimo in direzione frontale, una parte della luminosità dello schermo viene comunque attenuata e questo rende i contenuti meno vividi e contrastati. Non è insomma nello stile di Apple, che punta ormai decisamente sugli schermi “glossy”.

A proposito di display lucidi, la maggioranza dei filtri privacy ha una finitura opaca e quindi rende “matte” anche gli schermi lucidi che hanno ormai quasi tutti i portatili. Se è un problema, meglio scegliere i filtri reversibili che hanno un lato opaco e uno lucido.

La colorazione dei filtri è quasi sempre nera, quindi man mano che ci si sposta lateralmente si vede il display diventare appunto nero. Sono però in vendita anche filtri “gold” che danno un effetto dorato al display visto lateralmente. Costano di più ma, oltre all’effetto estetico che può piacere o meno, hanno un angolo di visuale ancora più stretto.

Infine, il costo. Non sono prodotti esattamente economici, anche se i prezzi stanno man mano scendendo perché la diffusione dei filtri aumenta. Mediamente un filtro privacy costa intorno ai 50-60 euro, ma cercando online si trovano spesso promozioni con sconti sensibili. Sconsigliabili però le super-occasioni di marche sconosciute, come sempre.

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