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Backup e ripristino dei dati con Time Machine

Questo articolo è un estratto del numero di marzo di Applicando,
disponibile
anche in versione iPad
.

Quando
si tratta di pensare alla sicurezza dei propri contenuti digitali, c’è da
diventare nervosi.

La
natura immateriale di un file per computer è una caratteristica che lo rende
particolarmente delicato: è sufficiente un guasto del disco, una caduta
accidentale o una cancellazione poco accorta e gli scatti di un matrimonio, i
filmati con i primi giorni di un bimbo o l’ultima versione della bozza del
libro in fase di revisione è persa per sempre.

Quando
si scarta un nuovo Mac, lo si estrae dalla confezione e si osservano le sue
linee eleganti e la cura dei materiali, sembra di essere di fronte a un modello
di perfezione. Ma nella realtà, anche i Mac sono soggetti a guasti e problemi
di diversa natura.

È
vero che esiste un’assistenza tecnica di qualità che può intervenire, ma quando
perdiamo l’unica copia dei nostri dati, il più delle volte non c’è alcun
rimedio. Non si può chiudere la stalla quando i buoi sono scappati: bisogna
pensarci prima e pianificare un’adatta strategia di backup.

Non
tutti i backup sono uguali: il livello di complessità hardware e software può
variare notevolmente. Certo, c’è una certa differenza tra le foto di un
compleanno e i dati contabili di una multinazionale. Le soluzioni presenti sul
mercato offrono quindi gradi di sicurezza differenti.

Qui
ci occuperemo di backup con Time Machine, soluzione adatta per un utente
domestico medio e non aziendale, che utilizza il Mac più per piacere che per
una produttività quotidiana. Ce la caveremo con software di supporto gratuiti o
a basso costo, assicurandoci nel contempo un grado di sicurezza adeguato
all’importanza dei nostri dati.

La macchina del tempo

A
partire dalla versione 10.5, Mac
OS X include Time Machine, una funzionalità di backup automatico che coniuga
due caratteristiche molto
interessanti.

Per
prima cosa, è quasi totalmente trasparente: è sufficiente collegare un disco da
utilizzare per il backup, attivare la funzione e dimenticarsene. Sarà il sistema a preoccuparsi di
eseguire una copia del contenuto del disco fisso del computer, aggiornandola
periodicamente con le modifiche successive. La seconda specificità è la sua
interfaccia “stellare” che, oltre a offrire una discreta usabilità, è anche
molto piacevole da utilizzare.

Sono due caratteristiche che formano un’accoppiata vincente
e che rendono a Time Machine il grosso merito di avvicinare alle problematiche
di backup anche l’utente inesperto o mediamente esperto, che avrebbe potuto
sentirsi scoraggiato da soluzioni di backup dall’impostazione più classica,
dall’interfaccia più pesante e dall’uso più complesso.

Diversamente da altre soluzioni di backup, Time Machine
non richiede l’avvio manuale o la pianificazione dell’operazione di copia. Se
attivato, il backup avviene regolarmente e in modo automatico. E avviene in
modo incrementale: al primo avvio viene eseguita una copia completa del
contenuto del disco principale del computer; successivamente e ogni ora, Time
Machine identifica i soli file modificati o di nuova creazione e li aggiunge ai
backup fatti in precedenza. In questo modo il sistema è sicuro di avere in ogni
momento una copia aggiornata e utilizzabile per un completo ripristino, ma
senza richiedere troppo tempo e occupare più spazio del necessario.

Time Machine mantiene sul disco di backup le copie orarie
delle ultime 24 ore, quelle giornaliere dell’ultimo mese e quelle settimanali
dei mesi precedenti. Quando il disco è pieno, i backup meno recenti vengono
eliminati automaticamente per far spazio ai nuovi dati.

Primo
contatto

Time Machine è accessibile dalle Preferenze di Sistema, sotto
il gruppo Sistema. Per attivare la funzionalità è necessario trascinare lo
slider a sinistra; su Attivo. Se non è stato ancora
specificato un disco di backup e si connette un disco esterno, il sistema
operativo richiede di indicare se lo si vuole utilizzare con Time Machine. In
questo caso è sufficiente fare clic sul pulsante Utilizza come disco
di Backup
; diversamente si può declinare l’offerta facendo clic su
Non
utilizzare
o posticipare la decisione con il pulsante Decidi in seguito.

Ecco fatto. D’ora in poi, quando il sistema rileverà la
connessione di questo disco al computer, Time Machine si attiverà eseguendo i
backup orari.

Se si decide di cambiare il disco di backup è possibile
utilizzare il pulsante Seleziona disco presente nel pannello delle
Preferenze e scegliere un dispositivo dall’elenco. Una funzionalità molto utile
è l’icona di Time Machine nella barra del menu, che si attiva spuntando la
casella Mostra lo stato di Time Machine nella barra dei menu nelle
Preferenze. Da questa è possibile accedere a un menu che indica quando è stato
eseguito l’ultimo backup, avviare immediatamente il backup dei file modificati,
accedere alle preferenze di Time Machine oppure accedere all’interfaccia di
ripristino.

Indietro
nel tempo

Per visualizzare i dati presenti nei backup non è
necessario trafficare con archivi e set di backup: Time Machine mette a
disposizione un’interfaccia utente accattivante, che sembra proprio farci
viaggiare indietro nel tempo. Il suo utilizzo è immediato: si può scorrere
indietro nei backup memorizzati sul disco tramite un clic sulla finestra in
secondo piano, oppure puntando a un preciso momento temporale utilizzando lo
slider sulla destra. Nella finestra del Finder si possono consultare le
caratteristiche dei file e con Quick Look è possibile dare uno sguardo veloce
agli archivi per capire se è la versione che si sta cercando. Per uscire si fa
clic su Annulla, mentre per ripristinare uno o più file si seleziona Ripristina.

In alternativa è possibile fare clic con il tasto destro
su un file o una selezione di file e scegliere Ripristina… su per
uscire da Time Machine e indicare una cartella in cui ripristinare il file (il
normale ripristino riporta la vecchia versione del file nell’originale cartella
d’appartenenza).

Dal Finder, è possibile navigare in archivi e cartelle
memorizzati nei backup; una caratteristica interessante e innovativa offerta da
Mac OS X è però l’integrazione di Time Machine con altre applicazioni del
sistema operativo, tanto che lo stesso meccanismo si può utilizzare con
programmi come Mail, Rubrica Indirizzi, iPhoto, GarageBand. Il meccanismo di
funzionamento è il medesimo, anche se è necessario sottolineare che, se
un’applicazione supporta Time Machine, non è detto che ogni sua funzionalità
sia in grado di accedere alle informazioni di backup, o che questo abbia senso.
Ad esempio, in Mail è possibile andare indietro nelle vecchie versioni delle
caselle di posta, ma non nelle caselle smart o nei feed RSS. In iPhoto, invece,
non sono accessibili i ricordi e le presentazioni.

Infine,
è bene ricordare che un backup di Time Machine può essere impiegato per
ripristinare l’intero sistema, nel caso il disco sia stato riparato o
sostituito. È sufficiente connettere il disco con il backup al Mac, inserire il
disco d’installazione di Mac OS X e selezionare Ripristina dal menu Utility del programma d’installazione. La procedura
completa è descritta in questa pagina del supporto Apple: http://docs.info.apple.com/article.html?path=Mac/10.5/it/15638.html.

Nel numero di Applicando di marzo, in edicola o
acquistabile sull’iTunes
App Store in versione iPad
, potrete inoltre scoprire come ottimizzare il backup con Time Machine, come analzzare il contenuto dei file di backup e cosa è necessario fare se si devono migrare le copie di sicurezza su un disco di maggiore capacità.

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