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A spasso per la California guidati dal TomTom

Finalmente le sospirate vacanze. E’ solo un assaggio dell’estate,
neanche una decina di giorni, ma bastano per fare il tanto atteso tour della
West Coast. pianificato da tempo in famiglia ma troppo a lungo rimasto lì nel
cassetto: in auto da Las Vegas a Los Angeles, attraverso il deserto del Mojave,
e poi rotta verso San Francisco percorrendo la mitica Route 1.

Certe parti delle tre città le conosciamo, ma non così bene
da poterci muovere agevolmente in auto. Inoltre, durante gli spostamenti
intendiamo fare alcune soste, sia per visitare località di cui abbiamo tanto
sentito parlare sia per fare un po’ di shopping. Perciò la presenza di un
navigatore diventa una condizione da cui non si può prescindere.

Al momento di noleggiare l’auto notiamo però che aggiungere
il costo di un navigatore comporta una spesa supplementare decisamente
rilevante. E per un prodotto che poi dovremmo restituire. Decidiamo allora di mettere
alla prova il GPS dell’iPhone 4 e di usare lo smartphone come navigatore. Per
evitare di viaggiare tenendo sempre attiva la connessione dati, e quindi
spendere forse anche di più che con il navigatore dell’autonoleggio, puntiamo
su un’app per la navigazione: questo ci permette di installare tutte le mappe
sull’iPhone e quindi non avere la necessità di usare la linea telefonica per avere
informazioni su quale tragitto seguire.

Considerando che di vacanza si tratta e non di un test
comparativo sui navigatori, puntiamo su un prodotto che già un po’ conosciamo,
ossia TomTom.
In più, è vero che l’app non è la più economica ma offre le mappe complete di
Usa e Canada e, dato che è in progetto un viaggio in Ontario, ci permette di “portarci
avanti”. Il download è rilevante, 1,4 GB.

Perciò da quando siamo scesi dall’aereo finché non siamo
risaliti, la nostra guida per la West Coast è stato il TomTom. E dobbiamo dire
che l’app si è comportata egregiamente in (quasi) tutte le situazioni. Va precisato
che, come detto, l’obiettivo è passare una vacanza spensierata con la famiglia,
non di mettere a dura prova un navigatore valutandone anche gli aspetti più
reconditi (trascurare la moglie per un GPS sarebbe stato un errore
imperdonabile…). Per cui questa volta le impressioni d’uso sono quelle che
potrebbe avere avuto un utente qualsiasi che si trova a voler essere facilmente
e velocemente guidato da un punto a un altro senza doversi minimamente
preoccupare del tragitto da percorrere e senza dover impazzire a imparare tutte
le funzioni o i comandi.

Iniziamo dall’aspetto più importante, la precisione sulle
destinazioni da raggiungere. Il TomTom è stato promosso a pieni voti: non ci ha
mai portato fuori strada e ci ha sempre condotto alla destinazione desiderata,
seguendo le nostre indicazioni in termini di percorso veloce o panoramico. Unico
neo, che ci ha piuttosto stupito, è stata l’incapacità di trovare l’ingresso del
Getty Center, il noto museo che sovrasta Santa Monica e Los Angeles: pur
avendolo tra i suoi punti di interesse, il TomTom ci ha portato in zona, ma
continuava a farci girarci intorno senza indicarci la destinazione definitiva,
che comunque era a poche centinaia di metri.

Con indicazioni così, il navigatore è fondamentale per non perdersi

Le indicazioni vocali fornite dal TomTom sono sempre state chiare
e precise, solitamente con un anticipo sufficiente per adeguarsi a distanze stabilite
con un sistema di misura differente da quello usato da noi (abbiamo impostato
il sistema metrico decimale perché pensare in miglia e yard non ci è proprio famigliare).
L’aspetto vocale è fondamentale perché lo schermo dell’iPhone non è enorme e stabilire
con una veloce occhiata quale strada prendere non è un’operazione semplicissima,
soprattutto quando ci si trova a percorrere una highway prendere quando ci sono
4 o 5 corsie che vanno in direzioni differenti.

Non abbiamo subito perdite significative del segnale da
parte del GPS e la cartografia si è dimostrata all’altezza della situazione:
non ci siamo mai imbattuti in strade chiuse o con sensi di marcia cambiati. Ma
non siamo mai nemmeno stati indirizzati verso zone con lavori in corso. In
questo senso ricordiamo che TomTom offre anche la possibilità di avere
indicazioni in tempo reale sul traffico locale, ma questo è un servizio a
pagamento (a tariffa mensile o annuale), che richiede la connessione alla rete
cellulare.

Un aspetto che abbiamo particolarmente apprezzato è quello
dei punti di interesse lungo il percorso: in un paio di occasioni ci ha
letteralmente salvato fornendoci l’indirizzo del più vicino distributore. In
altre situazioni, come per esempio i centri commerciali, siamo rimasti invece
un po’ spiazzati perché non erano esattamente ciò che ci aspettavamo ma forse
ciò è più dovuto alla cultura locale che non al navigatore.

Un elemento da non sottovalutare è che l’uso continuato di
GPS e app prosciuga le batterie dell’iPhone che non riesce a restare operativo
per un’intera giornata. Quindi se si vuole usare lo smartphone come navigatore
è imperativo disporre di un cavo di alimentazione da collegare alla presa
accendisigari.

Da ultimo è bene non trascurare un aspetto piuttosto
importante: come e dove collocare l’iPhone in auto. Per avere la massima
comodità sarebbe bene valutare l’acquisto di un supporto che consenta di
attaccare lo smartphone al parabrezza, altrimenti si rischia di vederlo volare
sul cruscotto a ogni curva o si è obbligati a metterlo in posizioni non comode
da raggiungere. In questo senso, esistono diverse soluzioni, come quella
proposta da Puro
(15,99 euro) o da Griffin
(29,95 euro).

Potete anche usare un iPod touch come navigatore, ma in
questo caso dovete dotarlo della funzione Gps, che potete trovare all’interno
di supporti come quello fornito dalla stessa TomTom
(79,95 euro) o da Mio Technology
(99,95 euro), che è un po’ più comodo e versatile.

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